522 chilowatt di potenza, equivalenti a poco meno di 710 cavalli, e coppie che toccano i tre mila 200 newtonmetro. Con tali prestazioni Cummins ha presentato in occasione della maggiore fiera della cantieristica francese Intermat lo scorso aprile la nuova versione delle unità da 15 litri di cubatura “Next Gen X15”. Motori sviluppati per andare incontro alle applicazioni del segmento off-highway implementando le più recenti tecnologie messe a punto da Cummins e concretizzate sulla piattaforma “Helm”. Soluzione che a fronte di un unico blocco cilindro vede la possibilità di associare differenti testate e sistemi di alimentazione strutturando il motore per andare incontro all’utilizzo di differenti tipologie di carburante. Dal gasolio al gas naturale fino ad arrivare all’idrogeno. L’unità presentata in occasione di Intermat quindi prosegue l’iter di rinnovamento introdotto in occasione dell’ultimo Bauma di Monaco e ConExpo di Las Vegas.
I nuovi motori “X15” di Cummins
Manifestazioni in occasione delle quali Cummins aveva proposto le versioni della nuova generazione di “Next Gen X15” con le testate dedicate alle alimentazioni con idrogeno, biogas e olio vegentale idrotrattato “Hvo”. Sebbene l’approccio multi-fuel rimanga uno dei leit motif dello sviluppo di Cummins e, in generale, di tutto il comparto motoristico industriale, la presentazione di “Next Gen X15” in occasione di Intermat dedicata alle applicazioni off-highway si é maggiormente incentrata sulla classica versione diesel. A riprova di un cambio di direzione del settore negli ultimi mesi che ha visto più di un costruttore muoversi verso una proposta di soluzioni più vicine alle reali necessità degli utilizzatori in termini di alimentazioni. E di conseguenza anche in un’ottica di ritorno in termini di fatturato. In tali termini Cummins oltre a rendere più appetibile la nuova unità migliorandone le prestazioni massime di circa il cinque per cento ha dichiarato che l’obiettivo principale nella messa a punto dei nuovi motori è stato l’incremento di efficienza, target che ha dato luogo a consumi di carburante inferiori ai 180 grammi per chilowattora e a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di inquinanti allineati alle normative stage V. Allungati anche gli intervalli di manutenzione, con un’operatività che ora tocca le mille ore tra i singoli interventi manutentivi a favore di minori costi operativi e maggiore produttività.